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Episodio 33: I Racconti Del Mastro Gelataio Roberto Troiani

Salone del gusto di Torino

E anche questa esperienza non me la sono fatta mancare, anch’io ho fatto parte del Salone del Gusto al Lingotto di Torino, all’epoca a Torino erano più di trent’anni che non ci andavo, dai tempi del militare, dove quel periodo lo trascorsi quasi tutto in Piemonte tra Vercelli, Alba, Novara e Casale Monferrato, ero cuciniere e dove serviva andavo, quindi a Torino facevo le mie scorribande golose, ogni tanto decidevo di cenare con i dolci delle pasticcerie torinesi e ognuna che ne incontravo la facevo mia, salvo premiare le migliori nel percorso di ritorno con una seconda tappa, c’avevo vent’anni e il mio organismo ancora me lo consentiva.

Altri tempi.

Nel viaggio d’andata aggregato ad altri espositori della provincia di Roma, passammo per Genova e nel percorso attraversammo il ponte Morandi (tristemente diventato noto qualche anno dopo) e devo dire che la sensazione non fu bella, non vedevo l’ora che finisse, e nel viaggio di ritorno, fatto da solo cambiai percorso.

Del Lingotto ricordo un pavimento di cemento freddo e duro, la sera mi facevano male i piedi e i polpacci e in albergo pensavo agli operai che per anni avevano dovuto lavorare in questo ambiente freddo e con questo disagio alle gambe.

Poi la tanta gente e gli stand di quasi tutte le nazioni, molto bello esperienza molto formativa.

Poi un episodio incredibilmente curioso, faccio la conoscenza di Tiberio un perito tecnico agrario che mi chiede se sono veramente di Frascati, dico “Certo che sono di Frascati, lei di dov’è?” Tiberio mi risponde che anche lui è di Frascati e mi chiede come è possibile che non ci conosciamo già, io spiego che forse perché lui è da poco a Frascati, non sentendo parlare almeno romano mi ero fatto questa idea, “sono almeno trent’anni che vivo con la mia famiglia a Frascati”, insomma parola dietro parola con Tiberio ci siamo visti e rivisti dopo Torino e questa amicizia dura ancora oggi, ed’ è’ la mia fonte di conoscenza più importante, una vera fortuna.

In quei tre giorni si facevano   dei contest a due, ogni tanto si veniva convocati dagli organizzatori e dovevi sfidarti con un collega davanti ad un pubblico che poi avrebbe votato con il metodo degli applausi, ogni giorno ne facevo uno, e in uno di questi mi capita come avversario uno molto famoso e riconosciuto a livello internazionale. A questi contest si doveva presentare due gusti a nostra scelta, comincio prima io, poi lui, poi di nuovo io e di nuovo lui, arriva il momento del giudizio del pubblico chi applaude per uno non può applaudire per l’altro, il primo ad essere giudicato sono io, più della metà del pubblico mi applaude, neanche nei contest precedenti si era sentito un giudizio indiscusso come questo, tanto che dietro le quinte a qualcuno sfuggì una affermazione che era stato superfluo far applaudire per la seconda volta il pubblico in quanto evidente che ero stato preferito al mio collega, questa frase fu ascoltata anche dal mio collega che giustamente se ne risenti tanto da chiedere più professionalità a chi gestiva i contest.

Ma la mia vera prodezza fu il mantenere bene il gelato prodotto a Frascati prima di partire, visto che, fattore appena trascurabile, al Lingotto la notte toglievano la luce, e che la cella frigorifera promessa non fu messa mai a disposizione.

E gli altri colleghi come facevano? Semplice avevano trovato delle gelaterie dove potevano produrre la mattina quello che loro serviva, a me non fu detto e quindi mi organizzai come potevo.